Ammetto di essere piuttosto critico quando parlo di Beppe Grillo e ieri ho usato il termine “seguaci” per indicare coloro che hanno commentato, con toni inaccettabili, questo pezzo di Carmelo Palma.
Un chiarimento necessario: la parola “seguaci” la uso per chi sposa acriticamente qualsiasi cosa dica Grillo, non per chi aderisce al movimento 5 stelle animato da pura passione civile (sono molti) e sogna di amministrare una città o persino il Paese. Faranno del loro meglio, immagino, e saranno giudicati sull’efficacia delle loro azioni.
Due parole sul paraguru, ossia Grillo stesso. Probabilmente è animato anche lui da passione civile, anche se la quantità di pubblicità che trovo sul suo sito, la residenza in svizzera e tante altre piccole cose mi indurrebbero a pensar male.
Il problema, a mio modo di vedere, non sono le proposte strampalate e non è nemmeno il linguaggio: abbiamo sentito cose peggiori, seppure non così volgari. Quel che mi preoccupa è il propalare teorie folli e aderire praticamente a qualsiasi teoria del complotto ci sia in circolazione: a 12 ore dalle bomba di Brindisi già faceva sottintendere la strage di Stato; a due giorni dal terremoto ci proponeva l’intervento di Giuliani, quello che “i terremoti si possono prevedere”.
Se cercate ciò che avvelena il dibattito pubblico non guardate al linguaggio, maa questa immondizia.