Scrive oggi Ezio Mauro nel suo editoriale su Repubblica
E allora la vera formula di sfida e insieme di ingaggio dei grillini è la partita del cambiamento, cominciando dalla politica e dalle istituzioni, con un pacchetto che comprenda il dimezzamento del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto, la riduzione drastica dei costi della politica, l’abolizione dei privilegi, una vera legge anticorruzione, il conflitto d’interessi, il cambiamento della legge elettorale. Questa – insieme con le misure per il lavoro, col rigore combinato con l’equità, con la riduzione delle tasse per i ceti più deboli – deve essere la piattaforma non solo politica ma identitaria della sinistra dopo la sconfitta.
Però questa non è né una piattaforma politica, né una piattaforma identitaria: è una interessante raccolta di idee programmatiche in gran parte condivisibili da tutti. Dubito che l’aggettivo “identitaria” abbia ancora senso nell’anno di grazia 2013 e, per quanto riguarda la piattaforma politica, questa si costruisce quando si ha una visione del Paese e un’idea di come questo Paese debba essere. Il PD è oggettivamente diviso tra molte anime, ognuna con una lettura diversa di questa enorme crisi che ha travolto il mondo sviluppato. Così l’idea non ce l’ha, ce l’ha molto confusa o – a voler essere buoni – non ha saputo comunicarla. Semplice, no?
condivido anche la punteggiatura.